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"UNIVERSITA' DELL'IGNORANZA" CROSSOVER DA MILANO 1996

giovedì 12 febbraio 2015

L'ACCUSA

Accuso.
Accuso il tempo che non da tregua, mi spinge a cercare aria nuova.
Respiro.
Respiro d'affanno, rincorrendo il tempo che non ho a disposizione, tempo che si nasconde mimetizzato tra il freddo e il buio.

venerdì 28 novembre 2014

E' UFFICIALE

Come quando aspetti da tempo di poter scartare un regalo sognato, e ti rendi conto appena scartato che devi andare via, e devi lasciarlo li ancora impacchettato perché non hai tempo di giocarci...
Così questo blog, aperto sperando di poterci dedicare del tempo, mi trovi risucchiato in vortici più grandi di me...

Arriverà il tempo.

venerdì 14 novembre 2014

Quando speri che sia la bionda con il seno a punta ad avere il posto vicino a te, finisci per ritrovarti il vikingo sudato ed enorme

Gio!!!!!! Ma ciao cosa ci fai qui?
Avrei voluto rispondere " vengo tutti i giorni qui alla maplensa prima di andare a Milano nel mio studio, faccio la fila come se dovessi imbarcarmi e quando sono davanti alla hostess le chiedo se mi sa indicare la toilette"
Invece ho risposto che prendevo il volo per helsinki.
"Anche io bene dai almeno facciamo il viaggio assieme"
Non sono un burbero asociale ma alle 8 di mattina dopo essere arrivato in aeroporto tre ore prima causa uno sciopero totale dei mezzi , assonnato e vestito troppo pensante, l'ultima cosa che volevo succedesse era proprio incontrare qualcuno di quelli che ti conoscono e parlano come se la sera prima eravate a cena insieme e invece io non mi ricordo dove l'ho visto e cerco furtivamente di leggere il suo nome dal documento che ha in mano.
Ho detto che andava bene solo che io poi proseguivo, non so perchè ho risposto cosi forse speravo desistesse sapendo che stavano assieme solo per la metà della mia tratta...e invece la cosa è stata controproducente e gli ho dato il la...
Bè adesso mi imbarco e spero nell'assegnazione di posti distanti.
Oggi un pó burbero e asociale in effetti lo sono.

martedì 11 novembre 2014

Dainamaita

Fuori piove ancora, perfetto.
Decido di cominciare il viaggio di ritorno verso casa a piedi, decido di camminare, dentro la città , di muovermici attraverso.
Seguo un tragitto parallelo ai mezzi pubblici che dovrei prendere, decido di andare avanti fino a quando mi sento.
Non ci si rende conto di quanta strada si possa fare camminando.
Ho bisogno di una colonna sonora,voglio qualcuno di questa città, ho un po' di opzioni appetibili, la scelta si concentra fra un paio, alla fine tolgo di mezzo la Vanoni, mi farebbe fermare alla prima panchina a guardare la città da troppo dentro, decido, indoddo le cuffie , faccio partire "1996 adesso" dei royale e cammino.
Ragazzini corrono , mi sfiorano, i loro zaini saltellano e rimbalzano contro le loro schiene.
Passa il tram che avrei dovuto prendere , ci guardo dentro, gente che chiude ombrelli, gente che guarda fuori dai finestrini opachi, gente che chiude il proprio mondo dentro i pochi pollici di schermo del proprio cellulare.
Sorrido ringraziando me stesso per la scelta di restare a terra.
Attraverso un quartiere satellite tutto palazzi e specchi, finto, cosi illuminato da sembrare spento.
Altra zona, quasi solo uffici e bar qui, una ragazza fuma davanti ad un portone, fuma scaldando la sigaretta, come se avesse un aereo da prendere di li a poco, non è vestita da star fuori, è stufa e stanca e chissà magari farà tardi in ufficio perchè dovrà fare una riunione verso sera, una riunione voluta dal suo capo che non ha una vita sua al di la di quell'ufficio e quindi si impegna a fare in modo che anche la vita dei suoi sottoposti diventi sempre più misera e faticosa.
Mi fermo nel primo bar che mi da l'idea di avere buone birre, quando ordino capisco d'essermi sbagliato.
Mi siedo in un tavolino ritondo appoggiato all'unica parete e scrivo sul mio cellulare quello che sto scrivendo prima di dimenticarmelo, non senza pensare alla mia ennesima manifestazione di incoerenza.
Ora provo a postarlo.
Adesso riprendo la mia strada, adesso ho già voglia di essere a casa, adesso prendo il tram.

...ma si, facciamoci del male!