Mi sto accorgendo sempre più spesso che sempre più spesso non mi accorgo delle cose.
I cambiamenti del mio attorno, gli spostamenti di importanze, le nuove forme di vita che si aggirano nei paraggi del mio studio, le strisce blu dei parcheggi dove fino a ieri potevo parcheggiare senza dover per forza pagare anche per tener la macchina ferma, le luci che filtrano attraverso gli alberi sempre più spogli.
E' come se stessi vivendo ovattato, come se una coltre nevosa sottile ma uniforme ricoprisse le ore e i giorni e i secondi del mio tempo.
Vado avanti, o forse sto andando leggermente in diagonale rispetto al non tracciato che mi ero prefisso di seguire, mi sembra di essere braccato dalla mia stessa ombra che possiede lineamenti diversi rispetto al mio corpo.
La cosa non mi dispiace.
Ieri sera ho provato a cucinare pasta al pesto con gamberetti senza assaggiare nulla e in nessun momento della preparazione...avrei dovuto farlo.
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